«Non si può far passare il messaggio che col nazismo si possa convivere. Ognuno ha i suoi paletti, questo è il mio anche se oggi è una specie di campo minato». Così Zerocalcare ha annunciato su Instagram che non parteciperà a Più libri più liberi, la fiera della piccola e media editoria che inizia a Roma oggi 4 dicembre. La decisione del noto autore di graphic novel è arrivata dopo le polemiche sulla partecipazione della casa editrice Passaggio al bosco, già accusata da altri autori di pubblicare testi che celebrano figure e ideologie naziste. Con una lettera aperta decine di donne e uomini di cultura – tra cui Alessandro Barbero, Anna Foa e Caparezza – avevano chiesto all’Associazione italiana editori (Aie) di intervenire contro quello che hanno definito un «progetto apologetico». «Saranno i lettori o i magistrati a valutare», è stata la risposta della categoria. La casa editrice per bambini Orecchio Acerbo ha comunicato di lasciare l’associazione in «totale disaccordo» con la scelta. «Bene la lettera aperta», dice Zerocalcare nel reel illustrato all’impronta con disegni ad hoc, «ma a un certo punto bisogna tirare una linea e dire: “dopo questo c’è il baratro”». Anche il comune di Roma si è sfilato, decidendo di non partecipare alla conferenza di inaugurazione.

Le reazioni: «Isoliamoli» – Alcuni editori che hanno deciso di partecipare alla fiera si stanno organizzando per contestare in altri modi la scelta degli organizzatori. Edizioni Alegre, insieme a Tamu/Tangerin e Altreconomia hanno fatto sapere che «se non sarà revocato lo stand proponiamo di “isolarli” affiggendo negli stand di chi vorrà una locandina: “Qui c’è una casa editrice antifascista”». Parlando alla conferenza inaugurale, lo scrittore e docente Christian Raimo si è rivolto ai vertici dell’Aie e alla presidente della fiera: «Il prossimo anno senza i nazisti», ha detto, «non si parla di idee ma di libri che sembrano proprio propaganda nazista». Botta e risposta con il numero uno dell’Aie Innocenzo Cipolletta: «Condividiamo alcune cose che hai detto, ci penseremo».

Le pubblicazioni – Molti i volumi al centro della polemica, tutti con toni e contenuti che si rifanno all’esaltazione del nazifascismo. «Scorrendo le schede dei libri compilate dall’editore stesso», si legge nella lettera di denuncia, si trova «il pamphlet scritto da Leon Degrelle, fondatore della divisione vallona delle Waffen Ss», che «rappresenterebbe “impareggiabile contributo alla formazione dell’élite militante”». Sempre nell’appello: «Lo stesso Degrelle, insieme a Corneliu Zelea Codreanu, fondatore della Guardia di Ferro e del Movimento Legionario – due tra i più violenti e antisemiti movimenti fascisti degli anni ‘30 in Romania – figurano tra gli interpreti delle “Più alte virtù di coraggio, disciplina, senso del dovere, altruismo e dominio di sé”. I volontari delle brigate nere sono protagonisti della “Eroica resistenza degli ultimi fascisti”la loro adesione fino all’ultimo al sanguinoso progetto dell’Asse rappresenta il proseguimento della “lotta del sangue contro l’oro”, espressione usata da vari movimenti fascisti negli anni ‘30 e ‘40 per indicare proprio la guerra mossa alle democrazie liberali e all’ebraismo».

Nel 2024 la polemica su Caffo – Esattamente un anno fa la fiera, che è curata dalla saggista Chiara Valerio, presente anche nell’edizione 2025, era finita al centro di una polemica per la presenza di Leonardo Caffo. All’epoca il filosofo amico di Valerio era imputato, ora condannato in primo grado, per maltrattamenti aggravati e lesioni gravi nei confronti dell’ex fidanzata. Anche in quell’occasione Zerocalcare aveva deciso di non partecipare ad alcuni eventi, pur presenziando al suo firmacopie.