«I miei fan si avvicinano a me quando c’è anche lei e mi dicono: “Devi avere un figlio maschio per portare avanti la tua eredità”. Lei a quel punto interviene dicendo: “Tranquilli, ci penso io”». Kobe Bryant raccontava spesso questo aneddoto sul suo rapporto con la figlia Gianna Maria Onore, detta Gigi, la secondogenita delle quattro bambine nate dal matrimonio con Vanessa Laine. Purtroppo c’era anche lei con il padre e altre sette persone sull’elicottero che si è schiantato sulle colline di Calabasas il 26 gennaio. Stavano tutti andando a un match in cui avrebbe giocato anche lei, nel centro sportivo della Mamba Academy, fondata dallo stesso Bryant e ribattezzata con il suo soprannome.

Kobe Bryant e Luka Doncic qualche settimana fa
L’ansia – Subito dopo la diffusione della notizia della morte dell’ex stella dei Los Angeles Lakers in elicottero, hanno iniziato a rincorrersi voci sulla presenza o meno del resto della famiglia sul mezzo. Subito accertata l’assenza della moglie, qualcuno ha ipotizzato all’inizio che tutte le figlie fossero con il padre. Successivamente, si è fatta largo la speranza che fossero invece rimaste a casa. Alla fine, l’amara verità: la piccola Gigi, 13 anni, era con lui. La ragazza che doveva tramandare sul campo l’eredità del grande padre. E a Kobe poco importava che i palazzetti sarebbero stati quelli della Wnba, le lega professionistica americana femminile, e non quelli della Nba che lui aveva dominato per 20 anni esatti.
La passione – Sempre più spesso negli ultimi tempi, i due venivano visti assieme allo Staples Centre di Los Angeles, la casa dei Lakers, per assistere alle partite. In uno degli ultimi incontri, giocato contro i Dallas Mavericks, la figlia aveva chiesto al padre a fine match di scattargli una foto con Luka Doncic, il nuovo fenomeno sloveno della squadra texana. Era quasi divertente vedere Kobe, come un padre qualsiasi, chiedere a Doncic di spostarsi più al centro per entrare nell’obiettivo con sua figlia. Un gesto di tenerezza, il grande campione ormai in disparte e la piccola che inizia a comparire sotto i riflettori. Sui social amava spesso postare video e foto degli allenamenti della figlia. Se anche lei sarebbe diventata una campionessa, non potremo mai saperlo. Di sicuro, la sua morte amplifica una tragedia difficile da accettare, soprattutto per la sua famiglia e le tre sorelle, Natalia Diamante, Bianka Bella e Capri Kobe, quest’ultima nemmeno un anno di età.
QUI, un ricordo di Kobe Bryant