L’udienza preliminare del processo Juventus è iniziata presso il Palazzo di Giustizia di Torino (Fonte: Ansa/Alessandro di Marco)

L’udienza preliminare dell’inchiesta Prisma è rinviata al 10 maggio. Così ha deciso Marco Picco, giudice per l’udienza preliminare nel caso che ha travolto la Juventus e i suoi dirigenti per i presunti illeciti sui bilanci. Il rinvio si è reso necessario in seguito alla richiesta di alcuni azionisti di essere considerati parte civile nei confronti del club bianconero e di Ernst & Young, società di revisione dei conti nel triennio 2019-2021. Il prossimo 10 maggio il giudice deciderà se accogliere la loro richiesta. In quell’occasione, il gup potrebbe affrontare anche la questione della competenza territoriale, che potrebbe richiedere l’intervento della Corte di Cassazione e quindi un nuovo rinvio.

Parti civili – Fin dalla mattina del 27 marzo, tra i banchi della Maxi Aula 2 del Palazzo di Giustizia di Torino l’idea di un rinvio, motivato dalle numerose questioni da dirimere. appariva sempre più probabile. In primo luogo, appunto, la richiesta dei soci che si ritengono danneggiati dalle presunte irregolarità della Juventus. Tra questi, alcuni hanno depositato la richiesta tramite il Codacons, mentre altri hanno proceduto in modo indipendente. In un primo momento si credeva che anche alcuni ex giocatori (in primis Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala) potessero costituirsi parte civile, ma l’assenza dei loro legali in aula ha smentito questa ipotesi.

Competenza territoriale – Il prossimo 10 maggio potrebbe essere discussa anche la questione della competenza territoriale, sollevata dai legali della Juventus. Secondo la procura di Torino, il processo deve restare nel capoluogo piemontese. Al contrario, poiché i presunti illeciti riguardano una società quotata, gli avvocati della difesa ne chiedono il trasferimento a Milano, sede del mercato azionario, o quantomeno a Roma, dove si trovano i server della Borsa. Il giudice potrebbe a quel punto decidere di interpellare la Corte di Cassazione per dirimere la questione, dilatando ulteriormente i tempi per la sentenza.

I capi di imputazione – Oltre alla società, sono dodici gli imputati chiamati a rispondere dei presunti illeciti sui bilanci della Juventus: tra loro, l’ex presidente Andrea Agnelli (ora sostituito da Gianluca Ferrero) e il suo vice Pavel Nedved. I capi di accusa sono al momento 15 e i più gravi riguardano false comunicazioni sociali, ostacolo agli organi di vigilanza e aggiotaggio informativo (pubblicazione o divulgazione di notizie false, esagerate o tendenziose per manipolare i mercati). Le indagini della procura si erano concentrate su tre fronti: presunte plusvalenze per un totale stimato in 170 milioni di euro, comunicazioni fuorvianti suglistipendi e debiti extrabilancio con altre società di serie A.