Numero chiuso alle facoltà umanistiche, secondo tempo. Alle 14.30 di oggi, martedì 23 maggio, torna a riunirsi il Senato accademico dell’Università degli Studi di Milano. Sette giorni fa la seduta era stata sospesa nel momento decisivo: dopo oltre tre ore di discussione sull’introduzione dei test d’ingresso nei cinque indirizzi di Studi umanistici (Lettere, Storia, Filosofia, Geografia e Beni culturali), era arrivato il momento del voto. I favorevoli ai test sembravano in maggioranza, così gli studenti dei collettivi, contrari alla proposta, avevano interrotto la riunione con un blitz. Senato sospeso in un clima di concitazione mentre il Rettore Gianluca Vago, che aveva proposto di introdurre il numero chiuso dall’anno accademico 2018/2019, lasciava l’aula visibilmente contrariato.
Test d’ingresso già da settembre? – Cosa succederà nella seduta di oggi? E’ possibile che si arrivi di nuovo a un voto tiratissimo. Anche perché secondo Laura Grechi, rappresentante degli studenti per UniSì, il Rettore avrebbe intenzione di proporre l’introduzione del numero chiuso già dal prossimo anno accademico, 2017/2018. “Una delegazione di UniSì è stata ricevuta ieri dal Rettore”, dice Grechi a La Sestina. “Ci ha comunicato che proporrà di istituire i test già da settembre, stringendo ulteriormente i tempi rispetto alla proposta della scorsa settimana. Vedremo se oggi confermerà questa intenzione, che evidentemente esclude ogni tipo di mediazione. Noi esporremo ancora la nostra idea: si introducano i test autovalutativi in tutti gli indirizzi, e poi tra un anno si faccia una verifica per capire se questo strumento riduce il numero delle iscrizioni”.
Nuovo presidio degli studenti – La seduta di oggi si terrà in una sede diversa: non più l’aula 113 ma il tradizionale Rettorato, che martedì scorso era occupato da un altro evento. Ci sarà di nuovo il presidio organizzato dagli studenti: martedì scorso si tenne proprio davanti all’aula 113, oggi sarà invece nel Cortile centrale di via Festa del Perdono. Interessante la dinamica tra le associazioni studentesche (di cui avevamo parlato qui): i ragazzi di Lista Aperta – Obiettivo Studenti si sono dissociati dal blitz della scorsa settimana, mentre quelli di UniSì (vicini ai collettivi) non hanno preso le distanze. Tuttavia non dovrebbe esserci spaccatura: i quattro rappresentanti (due per Lista Aperta e due per UniSì) voteranno ancora contro il numero chiuso, mentre l’unico studente a favore sarà ancora il rappresentante di UniLab (la stessa UniLab ha definito il blitz di martedì scorso “un atto squadrista e vergognoso”). Nei giorni scorsi il collettivo Studenti Indipendenti – Studi Umanistici ha anche scritto una lettera aperta alla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, chiedendo tra l’altro “il rifinanziamento dell’università (..) affinché le risorse siano commisurate alle necessità degli Atenei”.
142 docenti scrivono al Rettore – Nel frattempo si sono mossi nuovamente anche i docenti. La scorsa settimana alcuni professori di Studi umanistici avevano organizzato lezioni all’aperto. Ieri, invece, in 142 hanno preso carta e penna e scritto una petizione al Senato accademico. Nella lettera (che è possibile leggere integralmente qui), i docenti scrivono: “Pur consapevoli delle criticità in essere riguardanti alcuni dei nostri corsi di studio, chiediamo che il Senato non deliberi in merito nell’immediato, ma inviti i Collegi Didattici e i Dipartimenti a intraprendere un’approfondita e partecipata riflessione sulla loro sostenibilità”. E ancora: “Chiediamo inoltre al Senato di indicare un termine ragionevole entro il quale gli organi competenti siano invitati a deliberare, tenendo conto in primo luogo della necessità di consultare i dati relativi alle iscrizioni al prossimo anno accademico”.