La presidente Meloni durante le comunicazioni in Senato (Fonte: Ansa/Riccardo Antimiani)

Palazzo Europa accoglie i capi di Stato e di governo dei 27 Stati membri, riuniti a Bruxelles per il Consiglio europeo di giovedì 29 e venerdì 30 giugno. Nel corso del vertice, i leader discuteranno dei principali dossier sui tavoli delle rispettive cancellerie, a partire dalla guerra in Ucraina. Alla prima giornata del summit parteciperanno anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che interverrà in streaming per assicurare al suo Paese un rinnovato sostegno da parte dell’Unione europea. L’ordine del giorno proseguirà con immigrazione ed economia, temi cari al governo italiano. Come di consueto, il giorno precedente Giorgia Meloni ha illustrato in Parlamento la posizione che terrà al summit di Bruxelles. La presidente del Consiglio ha sottolineato che metterà al centro «l’interesse nazionale dell’Italia», ma ha anche rivolto attacchi alle istituzioni europee, a partire da Banca centrale e Commissione.

Meloni contro tutti Nelle sue comunicazioni in Parlamento, Meloni ha replicato alle richieste giunte da Bruxelles negli ultimi giorni. In particolare, il commissario all’Economia Paolo Gentiloni aveva sollecitato il governo italiano a procedere speditamente alla ratifica della riforma del Mes, oltre a rispettare i tempi e le scadenze del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Sul Meccanismo europeo di stabilità, la presidente ha chiesto di affrontare la questione «con un approccio a pacchetto», insieme alle nuove regole del Patto di stabilità e al completamento dell’unione bancaria: Meloni vorrebbe usare la riforma come strumento negoziale (l’Italia è l’unico Paese a non averla ancora ratificata) in cambio sia di maggiore flessibilità sul debito pubblico sia di un’assicurazione europea sui depositi bancari. Su entrambi i fronti è la Germania a manifestare maggiori resistenze. Per quanto riguarda il Pnrr, Meloni ha risposto alle pretese della Commissione sostenendo che il Piano è stato ereditato dai precedenti governi e «se si fosse vigilato di più in passato, forse adesso si procederebbe più velocemente».

L’attacco alla Bce – Meloni non ha risparmiato critiche nemmeno a Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, che nei giorni scorsi aveva annunciato un nuovo rialzo dei tassi per il mese di luglio. Per la presidente del Consiglio, «è giusto combattere l’inflazione con decisione», ma «la ricetta di aumento dei tassi è semplicistica e non sembra quella corretta agli occhi di molti». Pertanto, Meloni chiederà che il bilancio europeo tenga conto del continuo aumento dei tassi di interesse, ma anche dell’instabilità geopolitica del Nord Africa.

Dossier migranti – A questo proposito, grande tema di dibattito al Consiglio europeo sarà la questione migratoria. Da un lato, i 27 discuteranno dell’accordo di cooperazione con la Tunisia, che prevede aiuti economici al Paese africano per oltre 100 milioni di euro, in cambio di supporto nella gestione dei flussi migratori. La firma del patto era prevista già lo scorso martedì, ma i negoziati con Tunisi hanno bisogno di più tempo e riprenderanno la prossima settimana. Dall’altro lato, Ungheria e Polonia cercheranno di ottenere qualche concessione in merito all’accordo sulla migrazione stipulato tra gli Stati membri lo scorso 8 giugno. Nel nuovo Patto sarebbe inserito il principio di solidarietà obbligatoria, a cui i due Paesi si oppongono: se il testo venisse approvato in questa forma, gli Stati dovrebbero pagare una cifra pari a 20 mila euro per ogni migrante non accolto. Il premier polacco Mateusz Morawiecki punta a focalizzare l’attenzione sulle frontiere esterne dell’Unione europea e ha già annunciato che presenterà un piano per il loro rafforzamento.