Altre due vittime si aggiungono alle donne che negli ultimi mesi hanno denunciato Alberto Genovese di stupro. Il 43enne napoletano è ora accusato di sei violenze ai danni di giovani ospiti delle sue feste private. Le due ragazze, una studentessa di 22 anni e una modella di 20, sono state invitate da Massimo Giletti alla puntata di “Non è l’Arena” su La7 del 24 gennaio. Durante l’intervista esclusiva le due, assistite dall’avvocato Ivano Chiesa, hanno descritto la conoscenza con Genovese, le serate insieme fino al racconto degli abusi. «Speriamo possa servire a tante altre – è la motivazione con cui hanno reso nota la loro storia – dicevano prima o poi ci scappa il morto». Nonostante ciò le ragazze si sono decise a presentarsi davanti agli inquirenti soltanto a dicembre. Alla base, forse, l’affetto per Genovese. Una di loro, infatti, ha ammesso tra le lacrime: «Gli voglio ancora bene».
Il primo incontro – Per entrambe il primo incontro con l’ex “re delle start-up” è avvenuto tramite amici o persone dell’entourage di Genovese. La modella ricorda di aver fatto la sua conoscenza da 18enne ma di averlo frequentato solo da inizio 2019. Più recente invece la conoscenza con la 22enne, datata al maggio 2020. Lei stessa ricorda di essere arrivata a casa di Genovese per la prima volta in compagnia di altre ragazze: «Era una bella casa, con la piscina». Prima di mettere piede a Terrazza Sentimento, la residenza milanese dell’imprenditore, nessuna delle due aveva mai sentito parlare di Genovese. Ma, quando si è presentato era «buffo, già brillo ma simpatico. Ci si poteva fare un discorso», ha raccontato la modella.
Le feste – «Alberto organizzava sia feste con centinaia di persone, sia festini più ristretti da 10 persone». Proprio a questi ricorda di aver partecipato una delle due ragazze: «Ci si divertiva, non ho mai percepito il pericolo». «Io andavo per la musica – ha confermato anche la seconda ragazza – C’era un dj e si ballava». Non negano, però, che sia a Terrazza Sentimento che a Villa Lolita, altra proprietà di Genovese ad Ibiza, abbondasse la droga: «Soprattutto cocaina e anche noi ne abbiamo fatto uso».
La violenza – Il racconto delle due ragazze diventa drammatico al momento di descrivere le violenze subite. A parlare è soprattutto la vittima di 20 anni, che con Genovese aveva iniziato una frequentazione nota anche alla fidanzata dell’imprenditore Sarah Borruso: «Non mi sono resa conto di quello che era successo fino a quando non ho avuto dolori particolari. Lì ho capito la violenza. Solitamente non ero fatta durante i rapporti con lui ma di quella volta non ho ricordi, solo flashback. Probabilmente ero sotto effetto di altre sostanze». Difficile spiegare cosa provi oggi per Genovese: «Non saprei dire se sono innamorata, ma ad Alberto mi ci sono affezionata e tuttora gli voglio bene», ha confessato prima di scoppiare in lacrime.
Il caso – L’abuso a cui la ragazza si riferisce sarebbe avvenuto «tra fine ottobre e inizio novembre 2020», pochi giorni prima che Alberto Genovese fosse arrestato per aver violentato nella notte tra il 10 e l’11 ottobre una modella di 18 anni nel suo attico a Milano. «Mi ci rivedo molto nei racconti della prima ragazza che ha denunciato gli stupri – conclude la ventenne – Ascoltando la sua testimonianza sento ancora il dolore che ho provato». Le 19 telecamere posizionate all’interno dell’abitazione hanno confermato le violenze e fornito le prove per incriminare l’ex imprenditore, recluso dal 6 novembre nel carcere di San Vittore.