Primo: non lasciare che «chi non ha idee», cioè la sinistra, governi in Lombardia. Secondo: non adagiarsi sugli allori («non è ancora vinto niente»). Terzo: andare a «rompere le scatole» a Roma per far sì che «la nostra regione possa volare sempre più in alto». Sono queste le tre promesse con cui Attilio Fontana, presidente della Lombardia, ha chiuso la sua campagna elettorale a Milano il 7 febbraio.
Al teatro Dal Verme, davanti ai leader del centrodestra e ai militanti seduti in platea con file di bandiere, Fontana ha difeso gli esiti del suo primo mandato e della lunga amministrazione leghista in vista del voto di domenica 12 e lunedì 13: l’assegnazione a Milano-Cortina delle Olimpiadi invernali 2026, «arrivate perché Lombardia e Veneto si sono impegnate» mentre «una parte della coalizione che oggi mi contrasta provava a mettere i bastoni tra le ruote», ma anche le prestazioni della sanità lombarda e dei trasporti, spesso nel mirino degli avversari.
«La nostra sanità è la migliore» – Il presidente uscente non ha dubbi sulla qualità del sistema sanitario lombardo. «La nostra sanità è la migliore che c’è in Italia. Ogni anno 150mila persone vengono a curarsi qui», ha detto. Quanto al problema delle liste d’attesa, che Fontana ha attribuito alle difficoltà dovute al Covid-19 e non a problemi strutturali, ha garantito: «Lo risolveremo in pochi mesi. L’assessore Guido Bertolaso ha già iniziato un’opera importante».
«Avremo una delle flotte più efficienti d’Europa» – Anche il servizio di Trenord è stato più volte al centro di polemiche e contestazioni, a causa di ritardi e treni cancellati. Fontana, però, ha sottolineato ciò che è stato fatto per migliorare: «Abbiamo acquistato 220 treni per sostituire la nostra flotta. Ne sono stati consegnati 74. In un anno e mezzo riusciremo a sostituirli tutti e avremo una delle flotte più efficienti d’Europa». Ma non basta: serve anche una rete efficiente e «la rete non è nostra, è di Ferrovie dello Stato (RFI) che è consapevole che sia obsoleta. È una rete che ha 70 anni e ancora lunghi tratti a binario unico. Una rete per ammodernare la quale RFI si era impegnata nel marzo del 2019 a investire 14 miliardi, ma ad oggi non è stato fatto alcun intervento». Il presidente in cerca di riconferma conta dunque sul secondo mandato, convinto che lavorare con un «governo amico» a Palazzo Chigi possa fare la differenza: «Il ministro Salvini ci ha garantito che presto i lavori (per la nuova rete ferroviaria, ndr) inizieranno».
La scommessa, a pochi giorni dal voto, è ancora sull’idea di una Lombardia-locomotiva che trascina il Paese, senza cedimenti alla versione degli avversari che sostengono che la Regione non cresca da anni: «Se vola in alto la Lombardia vola anche l’Italia».