Tutto quello che tocca, Marta Donà sembra trasformarlo in oro. E chi sceglie “la regina Mida” in versione discografica, tendenzialmente vince. Lavorando con Olly a Sanremo 2025 ha messo in bacheca un altro leone d’oro. L’ennesimo. È la manager donna che ha trionfato di più al Festival, tre volte consecutive negli ultimi tre anni, quattro negli ultimi cinque.
Gli altri successi – Nipote di Adriano Celentano e Claudia Mori, 42 anni, Donà ha fondato l’agenzia di management composta da sole donne La Tarma, ormai realtà consolidata dell’industria musicale italiana. All’Ariston, ha portato sul gradino più alto del podio anche Marco Mengoni (due volte con L’essenziale e Due vite), Angelina Mango con La noia e i Maneskin con Zitti e buoni. Tre mesi dopo, con tanto di successo all’Eurovision Song Contest 2021 a Rotterdam, la band capitanata da Damiano David l’avrebbe lasciata. «Avete deciso di proseguire senza di me, ho il cuore spezzato», fu il suo commento in un post social.
Gli inizi – Ma per arrivare così in alto, bisogna far gavetta. Come riporta Il Fatto Quotidiano, Donà ha iniziato la sua carriera come ufficio stampa al Teatro Nuovo di Verona. Poi la laurea e il lavoro nell’agenzia di comunicazione MN. Da lì, l’ingresso in Sony e l’incontro galeotto con Mengoni, che scelse lei e volle fidarsi. «Ho deciso di fare questo mestiere senza saperlo. Camminando sul marciapiede di una rotonda nel centro di Roma, Marco mi disse di voler cambiare tutto quello che aveva intorno», si legge sul sito ufficiale di La Tarma. «Decisi di aiutarlo a trovare la persona giusta, quando un giorno, davanti a un caffè takeaway, mi rivelò che la persona giusta ero io. La mia prima reazione fu ridere. Ero un ufficio stampa di 26 anni con ancora troppo da imparare. Mi disse “Quello che non sai provo a farlo con te e, nel caso, torneremo sui nostri passi insieme. Mi fido di te”. La dichiarazione più bella di sempre. Era il 2011».
L’ascesa – Da quel momento, l’ascesa nel mondo del music business. Nel tempo, Donà ha trovato le chiavi giuste per emergere e confermarsi a livelli sempre più alti. Oggi, la sua La Tarma si occupa anche di eventi attraverso la divisone Entertainment e artisti emergenti con l’etichetta La Tarma Records. Tra gli altri cantanti e personaggi noti, si sono affidati a lei anche Francesca Michielin, Alessandro Cattelan (reduce dall’esperienza del DopoFestival e co-conduttore della serata finale di Sanremo 2025) e lo scrittore e direttore di Esse Magazine Antonio Dikele Distefano.
Polemiche – L’altra faccia della medaglia, quando arriva il successo, sono le polemiche. E, terminato il Festival, sono partite le insinuazioni sul possibile strapotere di Donà sull’industria musicale e sulla macchina sanremese. Sui social, molti hanno storto il naso per la vittoria di Olly, che ha trionfato in Riviera cantando Balorda nostalgia (stabilmente al primo posto nella top 50 Italia di Spotify) e superando Lucio Corsi con uno scarto percentuale di 0,4. Dovrà decidere se rappresentare l’Italia al prossimo Eurovision. Durante il primo, terzo e ultimo appuntamento della kermesse – sostengono sul web –, il 23enne ligure si è esibito sempre in un slot centrale, con i suoi principali competitor “mandati a scannarsi” tra di loro al televoto in orari o, addirittura, serate diverse. E ancora, numerosi utenti hanno sottolineato un altro particolare: nel 2023 e 2024 Angelina Mango e Marco Mengoni (entrambi vincitori) si erano esibiti con lo stesso codice di Olly: 15.
Durante la finale di Sanremo 2024, in realtà, alla figlia di Pino Mango e Laura Valente era stato assegnato il codice 17.
Risposte – Tutte illazioni? A mettere a tacere le voci che si rincorrevano ci ha pensato il direttore artistico e conduttore Carlo Conti rispondendo a una domanda durante la conferenza stampa di chiusura del Festival: «Non guardo alle case discografiche, al management o alla fedina penale degli artisti, ma sento la canzone. Fare la scaletta è un problema, è stato puramente casuale». Tutta una coincidenza, dunque. E sulla classifica, fischiata dall’Ariston, ha chiosato: «La faranno i risultati che verranno, il tempo è galantuomo».