Viaggiava a 130 km/h, nonostante il limite a 50. È quanto rivela la scatola nera del treno Amtrak deragliato intorno alle 7.40 del 18 dicembre, alle porte di Seattle, Usa. L’incidente ha provocato tre morti, e non sei come inizialmente comunicato dalle autorità. Il convoglio – che stava inaugurando il nuovo percorso rapido tra Seattle, nello stato di Washington, e Portland, in Oregon – si è sganciato dai binari all’altezza di un ponte. Tredici carrozze su quattordici sono precipitate sulla superstrada sottostante, una delle più trafficate della zona, mentre l’ultimo vagone è rimasto in bilico per ore nel vuoto. Un centinaio i feriti ricoverati in ospedale.

Le cause – «Il treno viaggiava troppo veloce». A dirlo è l’Agenzia per la Sicurezza dei trasporti Usa, la Ntsb, in una conferenza stampa convocata una dozzina di ore dopo l’incidente. Il mezzo aveva superato di quasi tre volte il limite consentito su quella tratta: 80 miglia orarie anziché 30. Un dato che potrebbe essere utile per stabilire le cause dell’accaduto. La dinamica, infatti, non è ancora stata chiarita: scartata l’ipotesi terrorismo, ci si concentra su un eventuale errore umano, un problema meccanico o di tenuta delle rotaie. Il servizio, nuovo di zecca, prometteva velocità ed efficienza. Ma ci si interroga ora sulle condizioni della linea ferroviaria o su un possibile intralcio sui binari. Ma anche le caratteristiche del convoglio sono al vaglio: alcuni media locali hanno riportato che le porte di emergenza non hanno funzionato correttamente, costringendo i passeggeri a rompere a calci i finestrini per uscire.

Le vittime – L’Amtrak ha fatto sapere che sul convoglio c’erano 78 passeggeri e cinque membri del personale di bordo, a fronte di una capacità totale di 250 persone. Il ponte su cui il treno è deragliato, nei pressi di DuPont, scavalca la strada interstatale I-5, la principale autostrada della costa occidentale, che collega il Canada con il Messico. Cinque le auto e due i camion colpiti dalle carrozze precipitate. Le tre vittime sono tutte tra i passeggeri che si trovavano all’interno dei vagoni, nessuno a bordo dei veicoli ha perso la vita. Dati il numero di passeggeri e l’intensità del traffico sulla I-5 si è temuta una tragedia ancora maggiore.

La reazione di Trump – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ne ha approfittato per rilanciare il suo preannunciato piano di ammodernamento delle infrastrutture. «Quello che è successo mostra più che mai perché il nostro piano che verrà presentato presto deve essere approvato rapidamente – ha twittato il numero uno della Casa Bianca – Settemila miliardi spesi in Medio Oriente mentre le nostre strade, ponti, tunnel, ferrovie (e altro) si sgretolano! Ma non per molto ancora!».