“Dobbiamo trarre una lezione dal passato: la violenza va combattuta, fermata, scongiurata”. Così il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo. Trentacinque anni dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Aldo Moro, le più alte cariche dello Stato tornano in via Caetani per rendere omaggio allo statista rapito e ucciso dalle Brigate Rosse il 9 maggio 1978. Napolitano ha deposto una corona di fiori accanto alla targa che ricorda il sacrificio di Moro e della sua scorta. Accanto a lui, i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Piero Grasso, il premier Enrico Letta, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il prefetto Giuseppe Pecoraro.

Nella breve cerimonia il capo dello Stato ha consegnato 15 onorificenze al merito della Repubblica ai parenti delle vittime del terrorismo. Poi la commemorazione si è spostata in Senato. Qui Napolitano ha rivolto un monito alla politica attuale: la violenza va “combattuta, fermata, scongiurata prima che si trasformi in eversione e distruzione. In questo momento non possiamo essere tranquilli di fronte al riemergere di estremizzazioni violente, anche solo su piano verbale”. Napolitano ha concluso il suo intervento con un auspicio: “Dobbiamo trarre una lezione dal passato: l’Italia ha superato non solo momenti di tensione ma periodi tragici che l’hanno esposta a rischi estremi. Se abbiamo superato quei momenti, sapremo superare le prove che abbiamo davanti”.

A Palazzo Madama è intervenuto anche il presidente del Senato Pietro Grasso: “Il ricordo non basta: è necessario accompagnarlo alla volontà esplicita di conoscere tutte le verità, anche quelle rimaste nascoste e di capire perché non sia stato possibile fare completa luce sulle stragi”. Da siciliano, Grasso ha voluto ricordare su Twitter anche l’anniversario di un’altra scomparsa, avvenuta lo stesso giorno di quella dello statista democristiano: “Peppino Impastato aveva 30 anni, un coraggio da leone, e lo ammazzarono”.

Stefania Cicco