L’uomo della strage di Boston ha un volto, forse anche un nome. Una telecamera posta sul tetto di un negozio ha ripreso una persona che appoggia qualcosa per terra, una borsa, forse uno zaino, e si allontana. Proprio in quel punto, di fronte al ristorante “Forum”, è esplosa la seconda bomba durante la maratona.

Una svolta che sembrava ancora più netta quando la Cnn ha dato la notizia di un arresto, un “uomo scuro di pelle”. Ma la conferma non c’è stata. Anzi, in meno di un’ora, il fermo è stato smentito, l’identikit del sospettato è cambiato e l’Fbi ha subito invitato i media a “maneggiare le informazioni con cautela”. Sconforto e caos in un clima già teso. A chiarire la situazione è intervenuto nella mattinata di giovedì  il governatore del Massachussets,  Deval Patrick, che ha spiegato: “la soluzione è vicina, ma non c’è ancora nessun arresto”.

E mentre i giornalisti si interrogavano sulla fondatezza reale degli sviluppi delle indagini (forse le autorità non si sbilanciano per non compromettere le indagini?) arriva un’altra notizia da Washington: una lettera avvelenata con la ricina indirizzata al Presidente Obama, la seconda dopo quella diretta al senatore Roger Wicker. Ma la lettera non è stata recapitata alla Casa Bianca e si è fermata agli uffici postali fuori città che si occupano di smistare e filtrare la corrispondenza.

E anche se l’Fbi esclude un collegamento tra questi episodi e i fatti di Boston, la pista del “terrorismo interno”, degli estremisti americani pro-armi si fa sempre più concreta. Proprio nel giorno in cui il Senato è stato chiamato a votare l’attesa riforma sul controllo delle armi, tanto voluta da Obama: con soli 54 voti a favore, al posto dei 60 necessari, i senatori hanno bocciato il divieto della vendita di armi d’assalto e respinto l’intesa per controlli più severi sui precedenti di chi acquista un’arma. Anche qui, l’Fbi esclude qualsiasi tipo di collegamento. Ma tra le forze più ostili verso Obama, non manca una frangia estrema, disposta a tutto pur di difendere il proprio “sacro” diritto a vivere armata. “È stato un giorno vergognoso”, ha commentato Obama,  circondato dalle famiglie delle vittime della strage di Newton, “ma non è finita qui. Faremo di tutto per proteggere la nostra comunità dalla violenza delle armi”.

Stefania Cicco