“È vero, c’è stata una proposta di seggi dal Pd in cambio della desistenza”. Antonio Ingroia svela, alla trasmissione “Lo spoglio” su SkyTg24, il tentativo (fallito) da parte del Pd di convincere Ingroia a ritirare la lista del proprio partito, Rivoluzione Civile, dalle regioni dove è in ballo la maggioranza al Senato. “Per una questione di bon ton – prosegue l’ex pm – non mi sembra corretto entrare nel dettaglio, anche perché poi è andata come è andata… Ma confermo che ci sono stati proposti posti”.

Ingroia sostiene che è “Monti l’avversario principale dei progressisti” e critica Bersani perché “guarda a destra. Per questo motivo Vendola, da cui c’era stata un’apertura nei nostri confronti, è in difficoltà”.

La replica di D’Alema non si è fatta attendere: “La proposta? È una cosa del tutto ragionevole: in Lombardia si decide l’equilibrio politico del Paese. Se Berlusconi arriva primo, anche con un voto in più, prende 27 senatori e chi arriva secondo ne prende 12: questa è la follia della legge elettorale. Alla lista Ingroia, che non ha nessuna possibilità di superare l’8% in Lombardia (la soglia di sbarramento prevista al Senato) abbiamo chiesto di non presentare una lista inutile, ma di indicarci piuttosto una personalità da mettere nella nostra lista per evitare che Berlusconi vinca le elezioni. Non c’è nulla di cui vergognarsi: ciò che è vergognoso è l’aver detto di no e di volersi presentare per vincere le elezioni. Questo modo di ragionare è la quintessenza dell’estremismo”. Poche ore prima, D’Alema aveva delineato quale fosse, secondo lui, l’obiettivo della lista di Ingroia: “Il loro obiettivo elettorale è di impedire al Partito Democratico di avere la maggioranza al Senato nelle regioni chiave. Così saremo costretti a fare l’accordo con il centro e diranno ‘lo vedete che volevano allearsi con Monti’. E questa è la cultura peggiore dell’estremismo”.

Francesco Paolo Giordano