L’avvocata Antonella Cuccureddu, che difende Francesco Corsiglia (Fermo immagine da video Ansa del 19 maggio 2023)

Non si fa «intimidire» Antonella Cuccureddu, tra i difensori di Ciro Grillo e dei suoi tre amici (Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia), accusati di stupro di gruppo durante una vacanza in Sardegna. «Farò presente al tribunale cosa sta succedendo in questo processo, qual è la pressione che stiamo subendo tutti. Sono state stigmatizzate domande sul fatto, e non sui sentimenti, fatte dal tribunale». All’inizio della seconda giornata di udienza della presunta vittima, Cuccureddu ha risposto così alle critiche che le sono state rivolte per come ha condotto l’esame del giorno precedente. Uno dei legali della giovane, Dario Romano, aveva definito l’interrogatorio «da Medioevo».

L’interrogatorio – Cinque ore di udienza in cui Cuccuredda aveva ripetuto le stesse domande a Silvia (nome di fantasia), la ragazza italo-norvegese che ha denunciato Grillo e gli amici: «Ci può spiegare come le sono stati tolti gli slip?» e ancora «Come mai non ha reagito con un morso durante il rapporto orale?». Al termine dell’interrogatorio, Silvia aveva detto: «Mi sento svuotata, sono esausta, mi viene da vomitare».  Ai giornalisti che fuori dal tribunale di Tempio Pausania le avevano chiesto se non si rischiava così una “vittimizzazione secondaria”, Cuccureddu aveva risposto: «La vittimizzazione parte dal presupposto che ci sia una vittima e il processo si fa per accertare se c’è una vittima». Una sentenza della Corte di cassazione del 2021 stabilisce che la vittimizzazione secondaria «consiste nel far rivivere le condizioni di sofferenza a cui è stata sottoposta la vittima di un reato, ed è spesso riconducibile alle procedure delle istituzioni susseguenti ad una denuncia, o comunque all’apertura di un procedimento giurisdizionale».

La risposta social – Il processo si sta svolgendo a porte chiuse, ma quanto è stato detto è rimbalzato di social in social: i movimenti femministi sardi in particolare hanno accostato il procedimento in corso a quello sul delitto del Circeo, e non escludono di andare a manifestare fuori dal tribunale di Tempio Pausania, in solidarietà con la ragazza, che si è anche costituita parte civile.

La denuncia – Silvia, italo-norvegese, aveva raccontato di un rapporto non consenziente con Corsiglia, nella notte tra il 16 e il 17 luglio a Porto Cervo. In seguito, lo stesso Corsiglia l’avrebbe filmata mentre gli altri tre, tra cui Ciro Grillo, abusavano di lei. I video girati quella notte, tre in tutto, dovevano essere mostrati nell’udienza di mercoledì 13, ma sono state proiettate solo delle fotografie.