Un piccolo paese dei balocchi contraffatti in provincia di Milano, grande quanto venti campi da calcio. Succede a Lacchiarella, nella zona a sud del capoluogo lombardo, dove la Guardia di Finanza ha fatto “terra bruciata”, con l’omonima operazione.

Un’area industriale che sembrava semi-abbandonata, da cui invece partivano vettori che distribuivano la merce illegale in tutta Italia. E dopo tanti appostamenti e pedinamenti il blitz è scattato all’alba di sabato, confermando i sospetti delle Fiamme gialle.

Per tutto il fine settimana cento finanzieri hanno lavorato al maxi sequestro, che ha richiesto due giorni per scovare 15 milioni di prodotti «made in China», pericolosi per la salute. Negli oltre 100 magazzini sono stati perquisiti 41 chilometri di scaffali stracolmi di merce. Dai giocattoli alla bigiotteria, passando per le macchinette per tagliare i capelli ai casalinghi. Il tutto rigorosamente senza il marchio CE, quello che certifica la conformità del prodotto a tutte le disposizioni comunitarie che prevedono il suo utilizzo.

Quattro le denunce, di cui una persona di origini cinesi, alla Procura di Pavia, mentre altre tre, anche loro cinesi, sono state segnalate a Camera di Commercio e Asl per le violazioni amministrative e per i reati di immissione nel mercato di prodotti pericolosi e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.

Un’operazione titanica quella di Lacchiarella, se pensiamo che le Fiamme gialle hanno sequestrato 38 milioni 400 mila prodotti pericolosi nell’intero 2012.

Silvia Ricciardi