C’è chi vuole abolirla del tutto e chi, invece, propone di rivederla, colpendo gli immobili di lusso. A circa una settimana dalla nascita del governo Letta, l’Imu continua ad alimentare il dibattito politico ed economico. Ma per il numero uno di Confindustria, Giorgio Squinzi, la tassazione sugli immobili in questo momento non è assolutamente la priorità. “È più importante intervenire sulle tasse del lavoro che sulla casa”. Il leader degli industriali, intervenuto a margine del cinquantesimo anniversario del premio Nobel a Giulio Natta, ha ribadito la proposta di Confindustria: ridurre del 9 per cento la tassazione sul lavoro, attraverso la neutralizzazione del costo del lavoro dal calcolo degli imponibili Irap.

Non si è fatta attendere la replica di Renato Brunetta, presidente dei deputati Pdl, che in una nota ha ricordato “al presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che l’alleggerimento della tassazione sul lavoro e di quella sulla casa non sono in contrapposizione”. Non ne è troppo convinta la Lega: “sospendere il pagamento dell’Imu senza avere una copertura sarebbe pericolosissimo”, ha dichiarato Flavio Tosi, sindaco di Verona, ai microfoni di Radio 24.

Ma per il Pdl di Silvio Berlusconi, che in campagna elettorale ha promesso l’abolizione dell’imposta sull’abitazione e la restituzione dell’Imu sulla prima casa pagata nel 2012, la copertura non sarebbe un problema: gli 8 miliardi di euro necessari all’operazione si otterrebbero dal raddoppio della tassa su alcolici, giochi e tabacchi.

Una proposta inaccettabile per il Pd che invece vorrebbe aumentare le imposte sulle case di lusso e riformulare le aliquote sulle seconde case, in modo da arrivare ad uno sconto progressivo sulla prima casa, che si concluda idealmente con la totale esenzione quando i conti lo permetteranno. Un processo che al momento costerebbe 3 miliardi di euro.

Il Movimento 5 Stelle, invece, dice tendenzialmente “sì” al decreto sulla sospensione dell’Imu a giugno, “ma deve essere non un sì orizzontale, per non favorire chi ha casa e redditi elevati. Deve essere garantito a soglie di reddito basse, con un limite”.

Stefania Cicco