La metafora è fin troppo chiara. E lui, Ren Zhengfei, fondatore e Ceo di Huawei, lo dice senza troppi giri di parole: «La mia compagnia telefonica è come un aeroplano seriamente danneggiato». E la caduta ripida, ha spiegato lunedì 17 giugno, continuerà nei prossimi mesi: «Nei prossimi due anni il fatturato dovrebbe calare di 30 miliardi di dollari». Ovvero, di un terzo rispetto ai 100 miliardi fatturati da Huawei nel 2017 (ultimi dati disponibili). Zhengfei ha deciso di replicare lunedì mattina al bando degli Stati Uniti che hanno inserito il secondo più grande produttore di smartphone al mondo nella lista nera del commercio Usa per motivi legati alla Sicurezza Nazionale.

La guerra con gli Usa – Oltre alle previsioni quasi catastrofiche sul futuro dell’azienda, il presidente di Huawei Zhengfei ha anche deciso di non prestare la guancia alle mosse americane preferendo andare allo scontro, rivolto soprattutto al presidente Donald Trump: «Penso che entrambe le parti soffriranno per la situazione e nessuno alla fine vincerà – ha continuato il fondatore del colosso cinese – ma non mi sarei mai aspettato una così forte determinazione dell’amministrazione americana contro la nostra compagnia». Dal quartier generale di Shenzen, Zhengfei ha però cercato anche di rassicurare clienti e investitori internazionali sul futuro di medio periodo della società: «Nel 2021 recupereremo tutta la nostra vitalità». Secondo Bloomberg, Huawei si attenderebbe un declino tra il 40 e il 60% sulle vendite di smartphone a livello globale.

Lo scenario internazionale – Huawei è finita nell’occhio del ciclone da più di un anno, accusata dall’amministrazione americana di fare spionaggio per conto del governo cinese. Difficile provarlo ma, nonostante ciò, il colosso tech è finito al centro di una delle più intense guerre commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina, fatta di dazi e “controdazi” da parte delle due superpotenze internazionali: gli Usa hanno di fatto estromesso la compagnia cinese dal proprio mercato e impedito alle aziende americane di inviarle forniture senza il permesso del governo. Non solo: il presidente Trump sta provando a convincere i propri alleati internazionali a bandire Huawei dalle proprie apparecchiature tecnologiche, a partire dallo sviluppo della rete 5G. A questo proposito, il 21 giugno in Gran Bretagna e in Francia (e poi il 30 in Italia) arriverà il nuovo smartphone “Honor 20” e sarà la prima cartina di tornasole per capire la reazione dei consumatori allo scontro in corso.