Al via il click-day per chiedere il “Contributo sessioni psicoterapia”, il cosiddetto Bonus psicologo disponibile fino al 31 maggio 2024 tramite il portale dell’Inps. Tuttavia la pagina predisposta dall’istituto di previdenza non risultava raggiungibile. Il link per la compilazione delle richieste mostra la scritta “pagina non disponibile”, sia tentando l’accesso diretto al sito che tramite login al portale Inps, suggerendo un sovraccarico del sistema. Il contributo mira a sostenere le spese legate alle sessioni di psicoterapia, con un aumento dell’importo massimo a 1.500 euro per persona. L’erogazione avviene in base all’Isee del richiedente, con un massimo di 50 euro per seduta, fino al raggiungimento dell’importo massimo. La Legge di Bilancio ha stanziato 5 milioni di euro per il 2023 e 8 milioni per l’anno successivo, riducendo di 20 milioni di euro il finanziamento rispetto all’anno precedente.

A chi è rivolto – Il sussidio è rivolto a coloro che abbiano necessità di avere un supporto psicologico o perché vivono una condizione di fragilità. A partire dal 2023 il beneficio è concesso una sola volta all’anno ai soggetti residenti in Italia, con un Isee non superiore a 50.000 euro. La presentazione delle domande per ill 2023 si fa tramite il servizio online  o il contact center. L’Inps gestisce la ricezione e la gestione delle domande, la creazione delle graduatorie per regione e provincia autonoma di residenza, e gli adempimenti successivi, con il supporto del contact center integrato. Al termine del periodo di presentazione delle domande, verranno create le graduatorie per l’assegnazione del beneficio, tenendo conto del valore Isee più basso e dell’ordine cronologico di presentazione delle domande. L’esito della domanda verrà comunicato tramite sms e/o email ai recapiti indicati nella sezione “MyINPS” del portale o nella domanda stessa. In caso di accettazione, verrà indicato l’importo del beneficio e il codice univoco associato per ogni sessione di psicoterapia.

Edizione 2022 – Le graduatorie regionali relative al bonus psicologo del 2022 dimostra come la misura di supporto abbia riscosso un notevole successo, nell’edizione precedente con oltre 395.000 domande. Tuttavia, solamente 41.657 di queste richieste sono state accolte e distribuite a livello regionale. È stata data priorità nell’erogazione del beneficio alle persone con un Isee più basso, fino alla soglia di 50.000 euro, seguendo l’ordine cronologico di presentazione delle domande. Rispetto all’anno scorso il bonus ha subito alcune modifiche significative. Il contributo è cresciuto fino a 1500 euro a persona per il 2023 e il 2024, rispetto ai 600 euro del 2022. Questo significa che ci saranno più soldi a disposizione, ma destinati a un minor numero di persone poichè  la Legge di Bilancio ha stanziato 5 milioni di euro per l’anno corrente e 8 milioni per il prossimo, riducendo di 20 milioni di euro il finanziamento rispetto all’anno precedente.

Il report dell’Inps – Dall’analisi del XXII Report annuale INPS 2023 emerge la suddivisione dei costi del bonus psicologo per ogni regione (e provincia autonoma) italiana. La regione che ha speso di più è stata la Lombardia con 4.194.967 euro, seguita da Lazio e Campania con somme poco inferiori ai 2,4 milioni di euro. Va ricordato che queste tre sono anche le tre regioni più popolose d’Italia e, di conseguenza, con una platea di utenti maggiore.
Sempre secondo i dati del report, nel 2022 il 15% delle domande presentate riguardava un minorenne. Delle 395.000 domande presentate, ne sono state finanziate solo circa 41.600, rappresentando il 10,5% delle richieste.

I richiedenti – Il report mostra anche come le differenze di genere siano significative all’interno della platea dei richiedenti del bonus psicologo. Circa il 70% delle richieste totali ha come beneficiario una donna. Tale discrepanza è meno evidente tra i minorenni e quando il richiedente è diverso dal beneficiario. Tra i fruitori, sette su dieci sono donne, e la fascia di età più comune è quella compresa tra i 18 e i 29 anni, rappresentando il 36% del totale delle domande accolte. Per le fasce d’età intermedie (tra i 30 e i 59 anni), gli uomini sembrano meno propensi a presentare domande per sé stessi. Tuttavia, l’Inps segnala che la percentuale di fruitori minorenni di genere maschile è il doppio di quella femminile (8% contro il 16%).

Le differenze emergono anche se si considerano le professioni: nel 2022, il 47% dei richiedenti ha un lavoro nel settore privato, il 13% nel settore pubblico, il 6% riceve una pensione. Ciò significa che circa il 60% dei richiedenti ha un contratto di lavoro dipendente. Questo trend si riflette anche tra coloro che presentano domanda per conto di altri, il 51% ha un lavoro nel settore privato, il 24% nel settore pubblico e il 7% riceve una pensione. In generale, la maggior parte dei richiedenti e dei beneficiari del bonus psicologo non sembra essere ai margini del mercato del lavoro. L’Inps suggerisce che il disagio per il quale richiedono supporto potrebbe derivare da difficoltà diverse da quelle legate all’occupazione.