Non solo canzoni. Anche crisi, voto, unioni gay e dimissioni. Il 63° Festival della canzone italiana si aprirà questa sera, 12 febbraio, dopo settimane di accese discussioni. Non bastavano i tagli, un budget ridotto del 10 per cento e la conseguente assenza di grandi ospiti internazionali. Non bastavano le elezioni alle porte. Non bastavano, infine, Stefano e Federico, una coppia omosessuale che salirà sul palco per raccontare la propria storia, prima di volare a New York per sposarsi. L’annuncio delle dimissioni del Papa renderà ancora più agitata l’apertura di questa nuova edizione del Festival della musica Italiana.

«Berlusconi è sempre simpatico, involontariamente sovversivo e per certe cose ci prende perché il festival di Sanremo è il festival dell’Unità». Intervenuto a Uno mattina, il premier dimissionario Mario Monti ha ironizzato sul timore di Silvio Berlusconi che la kermesse si pieghi troppo a sinistra: «Il festival di Sanremo è il festival dell’Unità, ma dell’unità nazionale».

Il leader del Pdl ha ribadito la necessità che l’evento venisse rimandato: «Se fossi stato al governo avrei chiesto alla Rai di spostarlo, è un venir meno al diritto di essere informati», ha ripetuto al Forum dell’Ansa. «In un momento di vicinanza assoluta alle elezioni», ha proseguito il Cavaliere, «credo che la tv di stato non possa permettersi di prendere le parti per un partito con l’audience che ha. E poi ha limitato gli interventi dei vari candidati».

A ricordare i principi che da sempre animano la manifestazione, è intervenuto in conferenza stampa il direttore di Rai Uno, Giancarlo Leone: «Fin da subito come direttore di Rai Uno ho avuto l’incarico di fare un festival che funzioni e sia rispettoso, come deve essere sempre per il servizio pubblico». Riguardo all’annuncio di Benedetto XVI, ha voluto essere chiaro: «Con tutto il rispetto per una situazione emotivamente profonda come le dimissioni del pontefice», ha spiegato, «siamo qui per fare un festival, le due cose non devono interagire».

A poche ore dall’apertura del sipario, Leone è tornato anche sul tema tagli: «Si deve ricorrere a grandi effetti speciali e a grandi personaggi quando si hanno poche idee», ha detto. «Credo che questo sia il festival delle idee. Sono certo che la qualità paga. E che se si vuole cambiare qualcosa, bisogna rischiare».

Giulia Carrarini