Pd-Pdl, un matrimonio che non s’ha da fare. Alla vigilia delle consultazioni al Quirinale in vista della formazione del nuovo governo, Luciano Violante, ex presidente della Camera, ha negato un accordo con Berlusconi: “Non c’è mai stata la possibilità di un governo Pd-Pdl. Tra i due partiti c’è un’oggettiva incompatibilità di posizioni: mancano le condizioni politiche. E il problema non è Silvio Berlusconi, ma il suo partito, che segue la volontà del leader sempre e comunque”. Violante apre invece a Monti e suggerisce a Bersani di “definire un programma, con alcuni punti, e in Parlamento si vedrà chi lo condivide. Non ci sono le condizioni per fare un’alleanza prima della stesura di un programma”.

Non si è fatta attendere la reazione del Pdl, che ha replicato con il coordinatore del partito Sandro Bondi: “Dico a Violante, i cui ragionamenti mi sorprendono non poco, che anche noi avremo più di una ragione per escludere un accordo con il Pd e con i suoi massimi rappresentanti. Tuttavia, considerando le condizioni in cui si trova l’Italia e i numeri che sono emersi dalle elezioni, il nostro senso di responsabilità e il realismo delle nostre valutazioni politiche non ci inducono a conclusioni così categoriche e puerili come quelle a cui giunge Violante”.

L’accordo appare comunque molto lontano. Anche perché Gaetano Quagliariello, senatore Pdl, esclude categoricamente un governo Bersani: “Se i senatori del Movimento 5 stelle usciranno dall’Aula del Senato per il voto di fiducia ad un governo Bersani, il Pdl farà lo stesso. In questo modo faremo mancare il numero legale”. Per Fabrizio Cicchitto la vera minaccia è l’ipotesi di “alleanza fra il PD e il Movimento Cinque Stelle, nella quale per di più il primo è subalterno alla linea estremista del secondo”.

Dopo l’elezione dei due presidenti delle Camere, ai partiti tocca scegliere i propri capigruppo. Nel Partito Democratico in pole ci sono Luigi Zanda come capogruppo al Senato e Roberto Speranza alla Camera. Per Scelta Civica di Mario Monti, dopo l’elezione di Mario Mauro come capogruppo al Senato, si fanno i nomi di Andrea Romano e Lorenzo Dellai per la Camera.

Francesco Paolo Giordano