“Il buongiorno si vede dal mattino”, dice il proverbio. Se ci si sveglia di fretta, però, la prima cosa che salta è la colazione. Negli ultimi dieci anni quasi sette milioni di italiani hanno abbandonato il primo pasto della giornata, passando dall’8 al 14 per cento.

A spiegarlo è l’Aidepi, associazione che raccoglie le industrie nazionali produttrici di pasta, cereali e biscotti. L’indagine “Io comincio bene”, accompagnata da un blog e da una pagina Facebook, è stata effettuata in collaborazione la società di ricerche Doxa. E ha dato risultati sorprendenti: «Il 50 per cento degli intervistati salta perché ha lo stomaco chiuso, il 47 per cento perché preferisce mangiare qualcosa a metà mattina, il 34 perché non ha tempo, il 37 perché decide di fare un pranzo più abbondante».

Le donne sembrano essere le uniche a non rinunciare alla colazione: la fanno ancora 9 su 10 a casa, spiega l’indagine. “Modificano anche il menu in base al cambio delle stagioni e dimostrano un maggiore interesse per i prodotti salutistici». Gli uomini, invece, rinunciano al primo pasto della giornata almeno due o tre volte a settimana e spesso la fanno fuori casa.

Per tutti, a crescere, dice Aidepi, «è l’attenzione per la colazione salutista: quasi la metà degli italiani (il 44 per cento) si dichiara interessata a prodotti che riducono la quantità di grassi, zuccheri e cerca di tenere sotto controllo le calorie». Tra le abitudini rilevate, l’aumento di quanti consumano frutta: si sale dal 3,5 per cento circa del 2004 all’8 odierno.

Biscotti, yogurt, cereali, muesli, caffellatte, cappuccino e latte restano i prodotti più amati dalle italiane, mentre gli uomini preferiscono le merendine, i cornetti confezionati, le fette biscottate con marmellata o creme spalmabili alla nocciola, caffè, tisane, succhi e spremute.

Silvia Morosi