Ancora morte e distruzione a Gaza. Secondo il Ministero della sanità di Hamas, 110 persone sarebbero morte domenica 17 dicembre nel campo profughi di Jabalya, nel nord della Striscia, sotto i bombardamenti. Nello stesso giorno è stato scoperto un maxi-tunnel militare al confine con Israele mentre la violenza arriva anche nella parrocchia della Sacra Famiglia, l’unica chiesa cattolica di Gaza: due donne sono state uccise da un cecchino israeliano. Dura condanna dell’episodio da parte del patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa. Le vittime complessive palestinesi salgono a 20mila dall’inizio della guerra scatenata dall’attacco di Hamas del 7 ottobre ai kibbutz di Israele.

Jabalya – Sarebbero morti a causa di un nuovo attacco israeliano 110 civili del campo profughi di Jabalya, nel nord della Striscia. Le vittime sarebbero state sepolte in una fossa comune mentre 65 feriti risulterebbero dispersi. Altri 50 civili, riporta Adnkronos, sono sotto le macerie di un edificio. Israele assedia il campo da due settimane impiegando anche mezzi corazzati. Domenica gli attacchi si sono intensificati.

Sacra Famiglia – Stavano andando ai bagni della parrocchia Sacra Famiglia, un luogo considerato sicuro, Nahida Khalil Anton e la figlia Samar, quando un cecchino israeliano le ha colpite e uccise. Dei testimoni che si trovavano all’interno della chiesa hanno raccontato: «Noi gridavamo, imploravamo, ma il cecchino continuava a sparare. Ha colpito altre sette persone di cui due sono in pericolo di vita». Secondo l’esercito dello Stato ebraico vicino alla chiesa si trovavano «terroristi di Hamas». Dura la risposta delle chiese cristiane della Terra Santa: il Patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa chiede l’intervento della comunità internazionale per arrivare alla pace. I francescani della Custodia della Terra Santa hanno parlato di «modo di agire assolutamente non giustificabile» mentre Papa Francesco nell’Angelus di domenica ha detto: «Nella Sacra Famiglia non ci sono terroristi».
L’evento alla Sacra Famiglia viene dopo l’uccisione di tre ostaggi israeliani da parte di Idf, avvenuta venerdì 15 dicembre. I tre si erano liberati e sventolavano un drappo bianco di fronte ai soldati ma un cecchino, credendo fosse una trappola di Hamas, ha aperto il fuoco. Le vittime si chiamavano Samer al Talalka (24 anni), Yotam Hai (28) e Alom Shamriz (26)

Il tunnel – L’esercito israeliano ha scoperto un tunnel militare a 400 metri dal check-point di Erez, nel nord di Gaza. La galleria, che fa parte di una rete di 500 km di tunnel, sarebbe stata realizzata dal fratello del leader di Hamas nella Striscia Yahia Sinwar. La galleria, abbastanza larga per il passaggio di veicoli, è dotata di porte blindate, cavi elettrici e telefonici. È il primo ritrovamento di un vero e proprio tunnel dall’inizio della guerra perché Tsahal aveva in precedenza fatto saltare in aria i pozzi, possibili porte di accesso alle gallerie.

Le trattative – Fonti dell’intelligence egiziana rivelano che ci sono moderati progressi nelle trattative tra Israele e Hamas. Con la mediazione di Qatar ed Egitto si starebbe avvicinando la possibilità di una nuova tregua con rilascio di ostaggi da entrambe le parti.

Tajani – Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando alla Conferenza degli Ambasciatori d’Italia nel mondo alla Farnesina, ha commentato gli ultimi sviluppi della guerra in Medio Oriente. «Mi pare grave che ci siano cecchini che sparino nelle chiese cristiane a Gaza», ha detto, aggiungendo: «Siamo amici di Israele ma difendiamo i civili nella Striscia». Tajani ha poi affermato: «Dopo la sconfitta di Hamas auspico la presenza dell’Onu a Gaza».