Paolo Madron e Lorenzo Fazio

«Abbiamo avuto pressioni fortissime per non fare questo libro, fino a pochi giorni fa». Con queste parole Paolo Madron, giornalista e direttore di Lettera43.it, ha commentato l’uscita di “L’uomo che sussurra ai potenti”, di cui è curatore. Presentato in anteprima alla stampa presso la Feltrinelli Express della Stazione Centrale, il libro-intervista mette al centro la figura del faccendiere Luigi Bisignani. L’affarista non era presente all’incontro perché impegnato nella registrazione del programma “Le inchieste di Gianluigi Nuzzi” su La7, di cui sarà ospite mercoledì 29 alle 22.30.

Milanese, classe 1953, figlio di un dipendente della Pirelli, Bisignani è stato definito da Silvio Berlusconi «l’uomo più potente d’Italia». Un uomo divenuto ricco ai tempi del crac Ferruzzi, quando attorno alla sua figura si materializzò la maxi-tangente di Enimont. Un affare da 150miliardi di lire, utilizzati per finanziare i partiti in maniera illegale, che gli costò una condanna  a 3 anni e 4 mesi, ridotti in Cassazione a 2 anni e 8 mesi. Brillante giornalista dell’agenzia Ansa, precoce capoufficio stampa del ministro del Tesoro Gaetano Stammati (piduista) nei governi Andreotti degli anni Settanta, Bisignani da sempre smentisce l’appartenenza alla loggia massonica della P2.

Dell’uscita del libro si parla ormai da mesi. Come spiegato da Lorenzo Fazio, editore di Chiarelettere, «sono stati necessari dei controlli legali ulteriori prima di mandare in stampa l’atteso testo». La casa editrice, fondata nel 2007, si trova spesso a lavorare alla pubblicazione di libri ‘scomodi’, «ma è la prima volta che dà la parola a un uomo che è stato dentro il potere per 30 anni. Finora avevamo sempre ospitato la voce di uomini esterni al potere», ha sottolineato Fazio.

325 pagine, le ultime 20 fitte di nomi, che raccontano con aneddoti ed episodi inediti la politica, la finanza, le nomine in aziende pubbliche, il Vaticano, i servizi segreti, i media e i magistrati. «È difficile trovare qualcuno che ricoprendo cariche importanti non sia passato per l’ufficio di Bisignani», spiega Madron. L’uomo dei segreti dei potenti, l’indagato numero uno per l’inchiesta P4, ha costruito il suo successo grazie alle amicizie trasversali ai governi e alla raccolta di informazioni riservate utilizzate per esercitare pressioni, ricatti e, soprattutto, ottenere vantaggi personali.

Il quinto capitolo del libro è dedicato, in particolare, ai rapporti dei servizi segreti degli Stati Uniti con Beppe Grillo. Bisignani oltre a raccontare la vicenda del pranzo tra Grillo e alcuni agenti e diplomatici americani e il dispaccio dell’ex ambasciatore Ronald Spogli, aggiunge: «Avendo avuto anch’io il dispaccio in mano, c’è qualcosa che andrebbe approfondito in quanto sono stati occultati chirurgicamente quasi tutti i destinatari sensibili» tra cui oltre alla Casa Bianca, al Dipartimento di Stato e alla Cia «c’é da scommetterci ci fosse il Dipartimento dell’energia e la National Security Agency, che si occupa soprattutto di terrorismo informatico».

Silvia Morosi